Mi sono accorto come il lavoro può diventare un arte, qualsiasi lavoro, prendiamo l'esempio del cameriere, per mia fortuna ho cambiato molti lavori e in ogni lavoro ho cercato di dargli un senso di marzialità, non sembra ma c'è molta disciplina ed un qualcosa di marziale nel lavoro del cameriere, ad esempio, ti insegna a stare eretto con la schiena, a tenere più piatti in una mano, a muoverti agilmente tra i tavoli quasi diventassi una brezza di vento, ti insegna il rapporto con la gente cosa dire e cosa no a determinate persone, ti insegna ad esporti mantenendo un velo di mistero, ti insegna la disciplina, ti insegna a portare le scarpe giuste altrimenti ti faranno male i piedi, ti insegna a fare i calcoli velocemente ecc ecc, in barman invece diventa bravissimo a giostrare con i bicchieri e le bottiglie, e mantiene a memoria moltissimi cocktail, questo atteggiamento marziale e di disciplina (non solo fisica) può essere rapportato a qualsiasi lavoro, dal manager a chi lavora in fabbrica.
Meditando su questo mi venne subito in mente la cerimonia del thè "cha no yu", e riflettevo su come i giapponese sono riusciti a trasformare ogni lavoro ma soprattutto ogni piccolo gesto in un'arte, penso che prendendo il lavoro con questo spirito, si lavorerebbe meglio e con meno pensieri, questo può essere apportato nella vita di ogni giorno, cercare la perfezione in ogni gesto grande o piccolo che sia, dal preparare il caffè, la tavola, la cena, chi va in palestra, leggere un libro, tagliare il prato, curare il giardino e svariate altri piccoli gesti di ogni giorno.
Prendere con questa filosofia un'azione che si deve fare, riesce a portarla a termine subito, meglio e soprattutto senza sofferenza, penso che cosi facendo anche ciò che si è meno invogliati a fare lo si farà sempre senza noia o non voglia di farlo, perchè se di ogni gesto se ne fà un arte si sarà sempre più invogliati a trovare la perfezioni in quel gesto.
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